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Gianfranco Anderle | Backstage

Gianfranco Anderle | Backstage

“Carpe Diem”… Pianificando i nostri spostamenti nel Western Australia alla ricerca di storie italiane, siamo stati attirati, calamitati dal nome di questa azienda agraria di Margareth River. “Carpe Diem”, è bastato solo il nome a farci capire che la storia della famiglia Anderle non avremmo dovuto farcela scappare, e così abbiamo colto l’attimo. Dopo aver lasciato Perth alla volta del sud con il nostro mini campervan, siamo di stanza nella incantevole Gracetown, un piccolo agglomerato di villette affacciate su una piccola baia fuori dal tempo, dove il 99% delle persone surfano. Qualsiasi sia il loro lavoro, il risveglio mattutino sulla cresta dell’onda non lo perderebbero per nulla al mondo. Margareth River dista poco, così prendiamo appuntamento un pomeriggio sul tardi con Gianfranco per conoscerci e dare un primo sguardo alla sua azienda. Il paesaggio è tutto un susseguirsi di collinette cosparse di vigneti, salici, pini e ulivi. Percorrerlo in auto, finestrini aperti e vento in faccia è un risveglio di sensazioni sopite, è sentirsi in Italia; i profumi riempiono il cuore e gli occhi strabuzzano.     Non c’è forse nemmeno bisogno di scrivere che sbagliamo strada un paio di volte almeno, ma dopo lungo peregrinare scorgiamo il cartello giusto, “Carpe Diem Vineyards” è li davanti a noi. Entriamo in un parco, un bosco, forse una riserva. Percorriamo la stradina sterrata di accesso alla proprietà in silenzio, estasiati e il nostro stupore si moltiplica nell’arrivare davanti alla casa che affaccia su un lago, “un lago, c’è un lago Denis!!”. La nostra è quella sensazione che tutto sia al posto giusto e che non esista niente di più armonioso.  ...
Sonia Tardioli | Backstage

Sonia Tardioli | Backstage

“Dobbiamo incontrare una ragazza domani, si chiama Sonia” “Benissimo e cosa fa qui?” “Balla…”. Semplicemente balla Sonia Tardioli, danza sulla vita con passi leggeri ma decisi, come quello che l’ha portata in Australia il 24 dicembre del 2013.   Facciamo un passo indietro, proprio l’ultima sera a Milano, prima di partire per l’Australia a gennaio 2014, incontriamo a cena Federica che Denis conosce da anni, ci racconta di una sua amica che si è da poco trasferita a Perth. “Sonia è forte”, ci dice.   “dovete assolutamente incontrarla, ha qualcosa di speciale dentro, vi piacerà.”   Sono passati circa quattro giorni da quando siamo arrivati in Australia, ci siamo assestati, il mitico Murray oramai ci ha adottato e scarrozzato in giro per i dintorni di Perth nella nostra sfrenata ricerca di storie italiane. Il quinto giorno però decidiamo di noleggiare un’auto e siamo così pronti per andare a conoscere Sonia a South Perth.   Ci ha invitato a una cenetta di amici suoi italiani, e dopo grandi difficoltà nel trovare la stradina giusta, in ritardo di buoni tre quarti d’ora, per non smentirci mai, sporchi e malconci, veniamo accolti in un minuscolo appartamentino da vampate di affetto italiano, condite da cibarie immancabilmente nostrane.     Quella sera per la prima volta tocchiamo con mano una realtà bellissima, il legame profondo che si instaura repentino fra queste persone unite da un bisogno latente, a volte inconfessato, di affetto; quello che hanno lasciato in Italia, ma che ricercano qui dall’altro lato del mondo. Ci sono tre siciliani, un napoletano e due torinesi (non è una barzelletta); mangiamo, brindiamo e scherziamo; c’è...
Antonietta Cozzo | Backstage

Antonietta Cozzo | Backstage

L’intervista di oggi è diversa, questa volta non siamo all’oscuro della persona che intervisteremo… anzi! Lei è Antonietta Cozzo, vi dice niente questo nome? Ebbene sì, stiamo proprio parlando della mamma della nostra, ormai grande amica e sostenitrice, Gisella Cozzo.     Gisella è stata una delle nostre prime interviste, quando ancora non avevamo messo piede down under. Il suo entusiasmo, ed i suoi racconti per l’Australia ci avevano già fatto sognare… e poi, al momento della menzione alla mamma noi non abbiamo potuto che desiderare di intervistarla. L’energia che ha Gisella le è stata certamente tramandata dalla madre. Dopo un lungo viaggio durato mesi, siamo arrivati a Melbourne, in questa città moderna ed iper-attiva vive Antonietta Cozzo e noi non vediamo l’ora di conoscerla . Incredibile come, appena visti ci abbia accolto come figli… dolcetti, sorrisi e tante attenzioni. Sapeva molto bene del nostro progetto e non vedeva l’ora di farne parte. Fa sempre piacere trovare bella gente, ma essere accolti con quell’ospitalità genuina, tipica degli italiani ha sempre un effetto forte su di noi. Prima di intervistare Antonietta, l’abbiamo incontrata più volte ed è sempre stata unica. Piena di energia, una signora matura ma che ha un entusiasmo ed una voglia di vivere da far invidia ad un ventenne. Questa è certamente una delle cose che più ci hanno colpito. Antonietta è arrivata in Australia perché promessa sposa ad un’italiano che già viveva oltre oceano. Lei, però, tenace e decisa, una volta arrivata a Melbourne trovò un escamotage per evitare di sposarsi e prendere in mano la sua vita. Il giorno dell’intervista Antonietta ci aspetta nella sua...
Sisto Malaspina | Backstage

Sisto Malaspina | Backstage

Abbiamo appena terminato la radio intervista presso SBS, la radio italiana di Melbourne. Tanta emozione… in realtà solo un assaggio di quella che vivremo da oggi grazie al prossimo intervistato. Denis ci chiede se vogliamo andare con lui ad una tavola calda italiana, piuttosto nota qui a Melbourne. Inizialmente siamo incerti, abbiamo già diverse interviste di ristoratori… ma, visto che abbiamo ancora del tempo, decidiamo di andarci. Melbourne è sicuramente una delle città australiane con una presenza italiana tra le più consistenti. Camminando per Lygon Street se ne ha la conferma, la concentrazione di attività italiane, soprattutto nella ristorazione è davvero alta. Non tutti gli italiani, però, vivono in questa zona della città… c’è un ristorante che è conosciuto, non per il luogo in cui si trova, ma per chi lo gestisce, è Pellegrini’s Espresso Bar e Sisto Malaspina ne è il gestore. Imbocchiamo Bourke Street, la strada è leggermente in salita ed ecco che ad un incrocio, sulla nostra sinistra vediamo il locale che cerchiamo.     Una grande vetrata, la porta stretta tutta sulla sinistra, il ristorante pienissimo di gente, proviamo ad entrare ma siamo bloccati all’inizio dalla gente che aspetta di ordinare. Dev’essere davvero buono qui se è così pieno. Mentre aspettiamo ci guardiamo intorno, il locale ha proprio l’aspetto di una tavola calda, è lungo e stretto, la gente pranza direttamente seduta sul bancone e sopra le loro teste un grande tabellone in legno con scritto in rosso il menù: spaghetti al pomodoro, gnocchi fatti in casa, lasagne al forno… il trionfo dei sapori italiani. C’è un gran chiacchierio… sì, siamo proprio in un locale targato...
Ubaldo Larobina | Backstage

Ubaldo Larobina | Backstage

Scende fitta fitta, è vero, in Australia non abbiamo trovato molta pioggia, ma oggi sembra davvero una giornata autunnale. Non importa, dobbiamo solo raggiungere la location della nostra intervista. Oggi saremo ospiti di una casa editrice, anzi “la casa editrice”, infatti questa è la sede giornalistica più importante per gli italiani in Australia… via di corsa con l’ombrello in mano… Il Globo, e soprattutto il suo fondatore Ubaldo Larobina ci stanno aspettando!     Arriviamo in anticipo, saliamo le scale, non è difficile trovare il piano giusto fuori dall’entrata c’è una grande scritta “Il Globo”, ci siamo! Appena entrati chiediamo di Ubaldo Larobina ma non è ancora arrivato, il traffico oggi a Melbourne sembra essere intenso. Mentre lo aspettiamo ci guardiamo intorno, ci sembra proprio di essere in Italia, un grande bancone come reception, dietro una signora con gli occhiali occupata a rispondere al telefono, ogni tanto si scorge qualcuno sul corridoio che passa da una stanza all’altra, qualche risata e chiacchiera in sottofondo rende piacevole l’attesa. Non dobbiamo aspettare poi molto, Ubaldo Larobina apre la porta della sede. È vestito elegante, giacca, camicia, ai polsi i gemelli e naturalmente la cravatta. Nonostante l’aspetto composto e formale ci da subito una buona impressione, il suo sguardo è serio, ma dirigendosi verso di noi i suoi occhi sorridono e ci accoglie invitandoci ad accomodarci nel suo ufficio. Wow, questo sì che è un bel posto dove lavorare, una stanza spaziosissima, qualche quadro storico appeso, alcune copie delle prime edizioni, tutto ordinato, pulito. In fondo alla stanza la scrivania di Larobina.       Avete presente quando un oggetto dà l’idea di essere vissuto? questa è...

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